La Solitudine in tempi di pandemia

HSP – La lentezza

Le Persone Altamente Sensibili, sembra che siano una specie diversa di esseri umani. Più faccio ricerche e osservo con i miei occhi quelli che sono i comportamenti, e più mi rendo conto che, anche se apparteniamo tutti alla razza umana, le P.A.S. fanno parte di una categoria diversa.

Perché? Semplicemente perché “sentono”, fanno, vedono e pensano cose completamente o parzialmente diverse rispetto agli altri.

Per questo nel corso di queste settimane ne sto parlando. Innanzitutto io per primo ne faccio parte. E tra coloro che seguono questa newsletter, sono convinto che molte persone possano riscontrare in sé stessi queste caratteristiche.

Quella di cui voglio parlare oggi è la lentezza o almeno quella che il resto del mondo considera tale.

Spesso le PAS sono considerate persone “lente”, nel migliore dei casi, oppure vengono schernite perché non capiscono subito al volo un qualcosa o che hanno tempi diversi rispetto agli altri.

Personalmente ci sono certe cose che riesco a comprendere al volo e altre molto meno.

Questo a mio avviso dipende un po’ dalla propensione che ognuno di noi ha, e che ha sviluppato nel corso della vita, e in parte anche da ciò che ci portiamo dietro dalle vite precedenti.

A prescindere da questo, ogni PAS ha le sue “lentezze”.

Perché avviene questo comportamento?

Perché il cervello delle persone altamente sensibili processa molte più informazioni e ha la ferma volontà di comprendere.

Voglio chiarire subito un concetto, che ho già espresso precedentemente ma voglio ribadire in quest’articolo: c’è una differenza sostanziale tra capire e comprendere.

Il capire lo fa la mente cosiddetta “razionale”.

Un cervello intelligente se tu gli dici una cosa, nella sua lingua, può facilmente capire.

Il comprendere è dell’anima. È quando qualcosa non solo l’hai afferrato come concetto, ma fa proprio parte di te e lo attui nella tua vita.

Tra le due possibilità come differenza esiste quello che è considerato l’allenamento o la ripetizione, che in medicina cinese si chiama “PO”, quando qualcosa entra dentro di te grazie a questo sistema.

Quindi le PAS agiscono di default in questa maniera.

Non si fermano finché non hanno compreso qualcosa e raramente “lasciano stare”. Ti è mai capitato di sentirti dire (se sei una PAS) o di dire (nel caso in cui tu non lo sia) “ma che ti frega, lascia stare” e dentro di te sentivi che non ce la facevi?

Ecco.

Questo è uno dei tratti caratteristici.

Il non lasciar andare è uno dei sintomi di quella “lentezza”.

Questa è una cosa che con l’osservazione di se stessi può migliorare, perché spesso le PAS si attaccano a tutto, mentre invece bisogna saper scegliere le proprie battaglie, cosa che avviene con la consapevolezza, ovviamente.

Per tornare alla “lentezza”, se il mio cervello da non PAS processa 10 informazioni, il mio cervello da PAS ne processa almeno 100. Sembra che si distragga più facilmente, perché riceve molti più stimoli. Quando entra in una stanza, tanto per capirci, ha già ricevuto tutta una serie di stimoli (colori, odori, disposizioni, numero persone, ecc.) che il cervello comunque deve processare.

Infatti, quando siamo in mezzo a tanta gente, o in un locale molto affollato, ci stanchiamo più facilmente, abbiamo difficoltà a sentirci bene. Poi ci sono eccezioni, ovviamente. Per esempio io vivo solo e in campagna, quindi gli stimoli esterni sono davvero pochi (per mia fortuna).

Quando torno alla “civiltà” provo anche un certo piacere nel farlo, nel ricevere stimoli, perché non essendo sovraccarico, la mia mente è riposata.

I miei genitori vivono in un appartamento a Roma. La via in cui vivono è un viale con doppio senso di marcia. Senti rumori persino di notte. Essendo un appartamento, hanno vicini sopra, sotto, a destra e sinistra. Ogni essere umano emana un campo vibrazionale di circa sei metri di diametro, quindi nei vari punti della casa, si subisce l’interferenza “energetica” delle altre persone che abitano il palazzo.

Io, ormai riesco a resistere due-tre giorni al massimo, poi devo tornare nella mia pace e assenza di stimoli esterni.

C’è invece a chi piace molto il “casino”, di default, ma quelle non sono PAS, te l’assicuro.

Le persone altamente sensibili, si dice che siano 70% introverse e 30% estroverse.

Persino quel 30% ha un bisogno sopra la media di estraniarsi dagli stimoli.

Da questo potrai facilmente comprendere come una sovrastimolazione fa sembrare lenti le PAS.

Non solo.

Di default, noi abbiamo la necessità di approfondire più degli altri, di vederci chiaro, ma soprattutto di farlo una volta per tutte e di non tornarci poi più.

Tanto per fare un esempio, solo le persone altamente sensibili sono quelle che vanno in loop con una canzone e/o un film e/o un libro.

Io da bambino per tutte le mattine di tutte le mie scuole elementari ho visto la saga di ritorno al futuro, tanto ancora oggi, a distanza di trent’anni, saperlo a memoria. Così come Top Gun (il primo).

Ma anche musiche. Io quando andavo “in fissa” con una canzone la mettevo a ripetizione, ancora e ancora, fintantoché non la sapevo a memoria. Poi magari non l’ascoltavo per mesi.

Questa dell’andare in loop è una cosa che fa parte del voler entrare in profondità e una volta che si è fatta propria si lascia andare.

È facile con una musica o un film.

Il difficile è farlo con un pensiero, con un meccanismo, con un’abitudine o con tutte quelle cose che, in quanto Esseri umani, facciamo.

A questo serve un percorso di consapevolezza quale è il Life Helping. A fornirti gli strumenti per essere libero, perché smetti di essere rallentato o, peggio ancora frenato, da tutto ciò che non ti serve.

Life Helping Baby!

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