Ciao!
Siamo giunti all’ultima delle zavorre, dei pesi che, come esseri umani, ci portiamo sempre dietro e limitano il nostro essere: il desiderio.
Desiderio viene dal lat. desiderium – movimento della volontà verso cosa che ci manca, voglia grande, appetito.
Perché è un limite? La spiegazione c’è nella definizione stessa. “Movimento della volontà verso cosa che ci manca”. Se ci manca, vuol dire che non è in noi, ma esterna.
Come sempre, in questa dimensione, siamo nella dualità e quindi il desiderio può essere visto anche come una cosa positiva. Per esempio desiderare di trovare una cura efficace al cancro potrebbe essere un ottimo desiderio. Oppure che le risorse disponibili nel mondo vengano equamente distribuite. Ma se io desidero essere l’uomo più ricco (intendo denaro) del mondo, allora necessariamente, questo mio desiderio andrà a discapito di qualcuno.
La nostra società ha mascherato il desiderio con un’altra parola fondamentale per l’essere umano: il bisogno (dal latino be (pleonastico) e somnium, che ebbe il senso di cura, sollecitudine, e necessità e impedimento, per il legame che esiste fra cura e necessità).
I bisogni, sono quelle cose che in quanto esseri umani, non possiamo farne a meno, altrimenti non potrebbe esistere la Vita o la Gioia (sempre “l’andare armonico dell’Anima con le cose”). Mangiare è un bisogno, se non lo fai per un tot di giorni, muori. Però si può scegliere se mangiare una ciotola di riso bianco oppure le linguine all’astice. Questo è il desiderio. Nel mondo cosiddetto occidentale, per fortuna, sono poche le persone che vivono sotto la soglia di povertà, quindi i bisogni fisiologici, di sicurezza e di affettività vengono raggiunti da una moltitudine di persone. Per questo vengono dati per scontati i bisogni e il marketing fa il gioco di prestigio desideri trasformati in bisogni.
Ma se vivessimo in Africa, in Siria, in Afghanistan, in Brasile, in Venezuela, in Cambogia ecc. pensi che a colui che rischia di morire di fame gli interessa davvero il desiderio? Poi, sicuramente, anche loro avranno i desideri, ma spesso combaceranno con i bisogni. Desiderare di poter mangiare tutti i giorni, di vivere in una nazione governata da uno stato democratico e non da un sanguinario tiranno, di poter ricevere l’affetto dei propri cari. Così i desideri si confondono con i bisogni. Io ho bisogno di avere il nuovo Iphone 12 pro, con le Beats che annullano il rumore esterno… ti sembra un bisogno? Eppure è quello che la prima multinazionale al mondo ti vuole far credere.
Voglio evitare di condannare, ognuno fa il proprio mestiere. Il loro è quello di produrre e vendere. Il mio è quello di risvegliare le coscienze e portare la Gioia. Sono semplicemente punti di vista diversi.
Dov’è che può cambiare la situazione? Se il mio desiderio di diventare l’uomo più ricco del mondo ha un fine “etico”.
Facciamo un esempio. Jeff Bezos, attualmente l’uomo più ricco del mondo con un patrimonio personale di 200 miliardi di dollari, utilizzasse una piccolissima parte del suo patrimonio, diciamo due miliardi di dollari, per portare acqua pulita e cibo, quindi aiutare a soddisfare i bisogni fisiologici a 100 milioni di persone, non sarebbe un ottimo modo di coniugare il desiderio (essere l’uomo più ricco del mondo) con il suo bisogno di mettersi al servizio degli altri (questo sì che è un bisogno, ma di fascia molto alta; pochi arrivano a questo livello, purtroppo). Se lui possedesse 198 miliardi rispetto a 200, cambierebbe qualcosa? Io ho decisamente i miei dubbi. Ma a quelle 100 milioni di persone, cambierebbe la vita.
Per fare un ragionamento del genere, bisognerebbe conoscere bene quali sono i bisogni dell’essere umano, tutti gli otto livelli, a cosa fanno riferimento, perché e come si possono soddisfare. Guarda caso, il Life Helping, ha tra i suoi scopi proprio questo. La conoscenza e il soddisfacimento dei bisogni dell’essere Umano.
Quindi i bisogni, sono quel qualcosa che può renderci davvero Gioia, perché è la nostra necessità, il nutrimento senza cui il nostro corpo, la nostra mente, la nostra anima e il nostro spirito, perirebbero o sarebbero infelici.
Il desiderio non è nutrimento. Il desiderio, così com’è ampiamente diffuso nella società capitalistica, è il generare l’astinenza. Un po’ quello che fa l’eroina. Il godimento degli eroinomani è quello di annullare se stessi, andando a generare poi una fortissima crisi d’astinenza (se vuoi comprendere approfonditamente il meccanismo ti consiglio di farlo).
Io mi annullo, lavorando per andare a soddisfare un desiderio, che nel momento in cui ho soddisfatto ha, generalmente una temporalmente piccolissima durata e poi si genera una crisi d’astinenza da questo godimento e ricomincia il giro.
Non credi anche tu che sia una zavorra?