LAmbiente 4° zavorra

L’Ambiente – 4° zavorra

Dopo l’intermezzo dell’Immacolata Concezione e della sua origine, riprendiamo il cammino della conoscenza delle 8 zavorre, con la quarta: l’Ambiente.

Per questa zavorra devo fare una premessa. L’Ambiente, in ogni sua forma e accezione, riguarda l’interazione, quindi il rapporto tra te e l’esterno. Ogni cosa contenuta in questo articolo, sarà sempre osservata da questo punto di vista.

Come sempre, per meglio intenderci, vediamo qual è l’etimologia della parola e il suo significato: dal lat. ambiens – part. pres. di Ambire – andare attorno – in Roma antica era costume, non dimenticato ai posteri, che coloro i quali desideravano ottenere un piccolo ufficio, si facevano attorno con moine e promesse alle persone del popolo, che andavano appositamente a cercare per guadagnarsi il loro suffragio. Da questo affaticarsi venne che Ambire, in breve tempo, significò Bramare. Da qui “ambizioso”.

Nel corso del tempo, ha assunto questi significati:

  1. Lo spazio circostante considerato con tutte o la maggior parte delle sue caratteristiche.

  2. L’insieme delle condizioni fisico-chimiche e biologiche che permettono e favoriscono la vita delle comunità di esseri viventi: il rispetto, la salvaguardia dell’ambiente; (in questo caso bisognerebbe parlare di Ambiente Biofisico o Ambiente Naturale).

  3. Complesso di condizioni sociali, culturali e morali nel quale una persona si trova, si forma, si definisce.

Dei vari significati che assume la parola Ambiente, secondo te, quali sono quelli che considero delle Zavorre? Ti do un indizio: quello Biofisico no!

Battute a parte, il primo e vero ambiente che hai necessità di andare ad osservare, analizzare e comprendere, è, ovviamente, quello intorno a te; quindi, come viene definito in medicina cinese, il microcosmo.

Il primo ambiente sei proprio tu, infatti. La tua mente con le sue manipolazioni e credenze.

Il terzo significato “Complesso di condizioni sociali, culturali e morali” riguardano proprio te.

È nostra responsabilità accorgerci del fatto se il nostro ambiente sia malsano per noi e successivamente, di conseguenza, abbiamo tre possibilità: cambiare il nostro approccio, abbandonarlo o migliorarlo.

Quindi la nostra analisi partirà da dentro: “Quali sono i pensieri che io ho generato attraverso le condizioni sociali, culturali e morali del mio ambiente?” “Quanto sono stato influenzato?”

Da queste due domande si può iniziare a fare un ragionamento su quanto la manipolazione dell’ambiente sia permeata in te.

 

Andando ad allargare il nostro raggio di azione, potremmo iniziare ad osservare la nostra casa. È un ambiente gradevole? Osservandola è piena di roba (quadri, mobili, ecc), troppo scarna o c’è sia spazio vuoto che pieni? È ben illuminata? I colori che abbiamo utilizzato per dipingere le pareti rispettano quelli che ci aiutano a vivere?

Una parete rossa in camera da letto è deleteria per il nostro sonno, perché il rosso è eccitante, mentre al contrario potremmo utilizzarla per il salone/soggiorno.

L’esposizione è a nord? Ad est? A sud? Ad ovest?

I nostri vicini come sono? Sono persone socievoli? Sono persone rumorose? Disturbano con il loro comportamenti? Sono aggressivi o tendono ad essere rispettosi?

Il palazzo (di ogni forma e dimensione, ovviamente se vivo in città) è gradevole o è una costruzione popolare/schematica? Ci sono dei servizi utili nelle vicinanze o ne è totalmente privo? C’è smog (acustico, respiratorio, elettromagnetico)?

Il mio quartiere è un quartiere pulito o sporco? È ben illuminato o poco/mal illuminato? Gli odori che si sentono sono gradevoli o di degrado? La gente che lo frequenta è piacevole o maleducata? C’è delinquenza? Ci sono i servizi primari (scuola, posta, banche, parchi pubblici, supermercati, presidi medici/ospedali)?

La mia città è una città dove si vive bene? C’è attenzione al cittadino? Oppure se devo fare un qualsiasi cosa non so a chi rivolgermi? È pulita? La nettezza urbana funziona? Lo smog? È vivibile? Ci sono tutti i servizi?

La mia nazione pensa al cittadino? La giustizia funziona? I servizi?

Puoi approfondire tu se vuoi il resto delle domande.

 

Quali sono i valori e le credenze? C’è una morale civile accrescitiva o degradante? C’è cordialità? Il mio ambiente in definitiva, mi migliora o tende a peggiorarmi?

 

Fare attenzione all’interazione che c’è tra me e il mio “ambiente”, ti fa comprendere quanto realmente il contorno influisca su di te. L’ambiente è attenzione a se stessi e ai propri bisogni.

Se ogni mattina ti svegli con il traffico, i clacson, apri la finestra e respiro polveri sottili, casa tua è poco illuminata dal sole, è umida, nessuno ti saluta nel palazzo, consideri la nazione pessima… queste sono tutte cose che andranno ad abbassare le tue vibrazioni e delle quali non ti rendi conto. Ma se te ne rendi conto e non fai nulla, o peggio ancora ti adegui al mal costume comune, qual è il messaggio che mandi a te stesso? La società ha potere su di me, io non ho responsabilità, quindi tanto vale disinteressarmi dei miei bisogni, di quello che a me fa bene.

 

Un comportamento del genere sai a cosa porta?

All’apatia.

All’accettare passivamente le situazioni, credendo di non poter fare nulla. E giù a lamentarsi, lamentarsi, lamentarsi.

Ma c’è anche un’altra conseguenza dell’influenza che l’ambiente ha su di noi:

la rabbia.

Un ambiente sano, felice, piacevole, motivante, migliora il tuo umore.

Al contrario un ambiente mal sano lo peggiora, quindi sarò più nervoso, arrabbiato e scaricherò sempre di più il mio umore sulle persone che ho vicino o sul prossimo. Quindi litigi, nervosismi, vibrazioni sempre più basse in un circolo vizioso. Tutto il mio mondo si contrae, perché non vedo via d’uscita, non vedo la luce, ma solo buio, che ogni persona che fa parte di quell’ambiente va ad alimentare…e andrà sempre peggio.

 

L’ambiente è davvero una zavorra, tant’è che molte persone che si rendono conto di questo vanno a cercare il miglioramento altrove, i famosi “cervelli in fuga”.

Qui si potrebbe aprire un dibattito sul fatto se sia responsabilità o meno di ogni persona migliorare l’ambiente in cui si è nati o meno, ma ai fini della consapevolezza personale, questo non ci riguarda.

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