Fare caso all’ambiente e alle manipolazioni che questo ci fornisce, è sicuramente un buon modo per renderci conto di chi siamo. Ma chi si ferma (all’esterno) è perduto, si diceva una volta.
In questo periodo di rinnovamento (il solstizio d’inverno e il Natale rappresentano questa esigenza), aumentiamo la profondità della conoscenza di noi stessi, andando ad osservare e a conoscere la 5° zavvora: l’Orgoglio.
Per conoscenza e meglio comprenderci, vediamo l’etimologia della parola: provenzale orgolh, orgoil; ant. franc. orgueil. rimarcabile, insigne, altero, fastoso. Si decompone in Ur – particella intensiva e Guol – petulante. Stato dell’animo di chi ha un’opinione esageratamente vantaggiosa di se stesso. Alterigia di chi troppo presume di sé.
È necessario in questo momento fare una specificazione.
Avere autostima, essere sicuri di se stessi al 100%, non significa avere orgoglio. L’orgoglio è la maschera che portiamo, quella che “sbattiamo in faccia al prossimo”, quella che non si basa su fatti, ma su un’errata (esagerata) opinione di se stessi. Se io, attraverso i fatti dimostro a me stesso/a e agli altri, che la mia credenza sia vera, non è MAI orgoglio, ma semplice sicurezza.
Non solo.
La sicurezza in se stessi, non necessita MAI di essere rimarcata, ma viene espressa in maniera del tutto naturale, proprio perché io ne sono consapevole.
Quando e perché si genera l’orgoglio?
Innanzitutto l’orgoglio è mancanza di autostima.
Il meccanismo dell’orgoglio è ripetere a se stessi in primis e al mondo intero successivamente, che si ha una determinata caratteristica oppure che si sa fare una cosa, oppure chi io sia. Ma non solo. Si basa anche sul credersi talmente “tanto” da evitare di guardare cosa si fa realmente, credendo di essere sempre nel giusto, proprio per l’esagerata opinione di se stessi.
Si genera orgoglio, perché durante la crescita, i nostri genitori, gli insegnanti, gli amichetti e i compagni di classe, hanno minato la nostra autostima. Se tutto ciò che dico e faccio viene giudicato come “insulso, inutile, stupido, cretino, imbecille, persona poco intelligente”, e chi più ne ha più ne metta, è normale che per darmi autostima mi devo ripetere ossessivamente chi io sia, perché nessuno di coloro che avrebbe dovuto accrescerla, nel momento corretto, l’ha fatto. A maggior ragione che questo è un grave errore e nessuno ha mai chiesto scusa per questi comportamenti, la persona orgogliosa evita di osservare che sbaglia, perché con lui non è stato fatto.
Le persone orgogliose si paragonano sempre agli altri.
Affinché nessuno tolga loro la posizione di superiorità che viene ossessivamente espressa, sono sempre sull’attenti; inoltre si mettono a confronto con gli altri per avere conferma delle proprie convinzioni, puntualmente distorte dalla visione parziale della realtà.
La cosa peggiore è l’ansia di dovere essere sempre i migliori. Lo stress che comporta l’orgoglio deriva dalla costante necessità di attirare l’attenzione o di essere troppo esigenti con se stessi per spiccare rispetto agli altri.
L’orgoglio quindi è proprio una zavorra (dell’anima) che coloro che lo hanno, si portano sempre dietro. Diventa una specie di schiavitù. Genera tutta una serie di comportamenti che minano il rapporto con gli altri e acuiscono la sofferenza interiore.
Credendo di avere sempre ragione e di essere sempre nel giusto, se il resto del mondo non è d’accordo con me…cosa faccio? Mi arrabbio! Se sono un narcisista, vado a “sfogare” questa rabbia cercando di distruggere l’altro. Se invece sono un passivo-aggressivo mi andrò a chiudere in me stesso e cercherò di punire l’altro per la sua impudenza, facendo dispetti, anche a distanza di giorni, senza però spiegare cosa mi ha fatto del male.
Proprio per questo sono incapaci di provare ammirazione, attraverso cui si può imparare e crescere. Invece sentirsi al di sopra degli altri comporta solo soffrire a causa del continuo confronto e in realtà c’è una totale staticità dell’essere.
Avendo sempre ragione, evitano di ascoltare gli altri. Questo provoca conflitti nelle relazioni interpersonali e fa sì che le persone intorno inizino a percepirle come egocentriche.
Dovendo dimostrare quanto valgono, in tutto ciò che fanno, sono sempre in competizione, che applicano a qualsiasi cosa, anche ai rapporti amorosi. Questo impedisce all’orgoglioso di godersi il momento!
Ci si può liberare dall’orgoglio e avere una sana autostima?
Assolutamente sì!
Il metodo è sempre lo stesso. Osservare oggettivamente se stessi, andando ad amarsi e ad accrescere la propria autostima, andando parallelamente a liberarsi di tutti quei meccanismi che giornalmente uno attua.